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Lavoro

Voglio Cambiare lavoro non ce la faccio più

Elio Febbraio 5, 2022


Background

Quando arriviamo al punto di dire “Voglio cambiare lavoro, non ce la faccio più!”, vuol dire che siamo arrivati ad un punto in cui il nostro lavoro o la nostra carriera, ci stanno strette e sono più che altro un ostacolo verso la realizzazione di ciò che vorremmo fare o essere in realtà.

Prendere coscienza del fatto che vogliamo cambiare lavoro perché questo, ormai, non è più adatto a noi è un atto dovuto nei nostri confronti perché il lavoro è una delle attività che richiedono più tempo ed energie, considerando anche che il nostro lavoro non termina quando usciamo dall’ufficio, o in generale dal nostro posto di lavoro, ma ce lo portiamo anche a casa e, spesso, influenza tantissime altre aree della nostra vita.

Quindi, stando così oggettivamente le cose, dovremmo trovare tutti i modi possibili per essere i più felici possibili e i più soddisfatti possibile del nostro lavoro.

Ma quindi che cosa fare quando arriviamo a dire “Voglio cambiare lavoro, non ce la faccio più!”?

Secondo me, la prima cosa da fare è capire se vogliamo cambiare lavoro, o vogliamo cambiare carriera: cambiare posto di lavoro vuol dire che magari non siamo soddisfatti del nostro posto di lavoro attuale per i colleghi, per il capo, per la paga, perché è distante da dove abitiamo, e così via.

Cosa diversa, invece, è se vogliamo cambiare totalmente lavoro, vogliamo cioè cambiare carriera, quindi che so, faccio il meccanico e voglio diventare fotografo, oppure sono impiegato in un supermercato e vorrei avviare un’attività mia di ferramenta.

E, comunque, non è detto che una cosa escluda l’altra.

Quando cambiare lavoro?

Ci sono alcuni segnali che ci indicano che dovremmo cambiare lavoro e/o carriera, ad esempio:

  • siamo apatici
  • abbiamo l’angoscia di andare al lavoro
  • non sentiamo alcun interesse per quello che stiamo facendo
  • sentiamo o vediamo che quello che stiamo facendo in realtà non serve a niente
  • la paga non è sufficiente a “coprire” questa insoddisfazione
  • il lavoro incide in maniera negativa sulla nostra vita
  • siamo annoiati
  • “non voglio andare a lavorare” è il leitmotif delle nostre giornate
  • “non ce la faccio più a lavorare” idem come sopra
  • ….

I principali ostacoli al cambiamento di lavoro

Non è sempre possibile cambiare lavoro perché oggettivamente ci sono degli ostacoli che ci impediscono di fare questo passo; nota che ho scritto “oggettivamente”, proprio a significare che, a volte, esistono delle condizioni per le quali cambiare lavoro è praticamente impossibile.

Nel caso in cui il cambio di lavoro sia troppo complicato, allora è bene cercare la nostra soddisfazione e realizzazione personale altrove.

Oltretutto, realizzarsi sul lavoro non è certo l’unico modo per realizzare se stessi.

Anzi molte persone scelgono di mantenere un lavoro che, certo, magari non è il massimo, ma gli permette comunque di sentirsi realizzate.

Ovviamente, uno potrebbe anche dire: “Ma perché non essere soddisfatti sia nel lavoro che fuori?”.

Ecco, questa è un’ottima domanda.

Impossibile VS Scomodo

Ma a volte fare un cambio di lavoro non è impossibile ma “solo” scomodo, perché, in effetti, fare un cambio di lavoro fa paura e ci fa uscire dalla nostra zona di comfort.

Quindi, tutto sommato, chi ce lo fa fare? Meglio mantenere le cose così, no?

Ma quali sono allora questi ostacoli che ci costruiamo?

Evito un po’ a chiamarle “scuse”; però, perlomeno fintanto che me le dicevo io, altro non erano che scuse quindi è anche possibile che se anche tu ti dici queste cose, queste siano scuse.

Ma soprattutto vediamo anche come smontarle per fargli perdere forza così da poterci di nuovo mettere sulla direzione giusta.

Voglio cambiare lavoro ma non ho abbastanza tempo per cercarne / crearne uno nuovo.

In entrambi i casi, qui, si tratta sostanzialmente di gestire meglio il proprio tempo, le proprie energie e le proprie risorse, tutte cose di cui ho parlato in maniera più approfondita in questo articolo sulla produttività e sulla gestione del tempo.

Non ho abbastanza soldi per lasciare il mio vecchio lavoro e dedicarmi a uno nuovo

Le necessità di ognuno di noi sono diverse, per cui saprai tu di quanto hai bisogno per sostenerti ogni mese. Ma se per te il cambiamento di lavoro è una cosa così importante, allora potrebbe valere la pena farti i conti in tasca di quanto hai,  di quanto avresti bisogno e per quanto tempo, per capire se ti puoi permettere adesso questo cambio.

Se vedi che, ora come ora, non te lo puoi permettere, non vuol dire che tu non possa cambiare lavoro in assoluto, ma forse è meglio pensare una cosa tipo “Ok, cosa posso fare per potermi permettere di guadagnare un pochino meno nei prossimi mesi?”

Sono troppo vecchio

Cambiare lavoro

Eh beh, gli anni passano per tutti, ma non è certo detto che questa sia una cosa negativa. Il fondatore di KFC ha fondato la sua azienda (che ora è una multinazionale) quando era povero e in pensione.

Anche nell’ambito degli studi, spesso, le persone che si iscrivono più tardi sono quelle che riescono meglio perché sono più motivate.

Quindi, allo stesso modo, cambiare lavoro anche quando siamo più in là con gli anni, potrebbe essere un vantaggio perché avremo motivazioni diverse, più forti, rispetto a quando eravamo giovani e che ci potrebbero spingere nella direzione giusta.

Paura di cambiare lavoro e per quello che potrebbe succedere

Queste rientrano a pieno titolo nella questione della paura del nuovo, argomento di cui ho già parlato qui per cui, se ritieni di avere questa paura ti invito a leggere l’articolo.

Ho paura di quello che gli altri potrebbero pensare

Anche questo è un tema che ho già trattato e che sento molto vicino e per il quale ho trovato spunti interessanti che potrebbero essere di aiuto per cui, anche in questo caso se sei interessato ti invito a leggere l’articolo sulla paura di essere giudicati.

Il “ringrazia di avere un lavoro”

Ecco, questa è una cosa che fa leva sul nostro senso di colpa, rispetto a tutte quelle persone che, magari, vorrebbero il nostro lavoro e non ce l’hanno.

Certo, avere un lavoro è importantissimo e per quanto ci faccia stare male finché non abbiamo niente di meglio ce lo dobbiamo tenere.

Ma il fatto di avere un lavoro e di essere grati, non vuol dire che dobbiamo rimanere fermi dove siamo e non migliorare. Possiamo tranquillamente essere grati per il lavoro che abbiamo adesso, e non lasciarlo anche se ci crea ansia, stress o ci fa stare male, attrezzandoci nel mentre per cercarne (o crearne) uno nuovo.

Non ho le competenze giuste

Una delle bellezze dell’epoca in cui viviamo è che abbiamo un oceano di informazioni accessibili dovunque e in qualunque momento, a prezzo molto contenuto o addirittura gratuito.

Le competenze si possono costruire grazie a percorsi on-line o grazie a percorsi in presenza, ma anche grazie all’attività direttamente sul campo, come ho proposto in questo articolo su come alleviare l’ansia quando si vuole un fare un cambiare lavoro intorno ai 40 anni (o anche 30 o 50 se è per questo).

Anche in questo caso, come negli altri, Il problema è facilmente risolvibile.

Altri spunti di riflessione

Certo, se fare un cambio di lavoro fosse una cosa così semplice, come affrontare quei quattro o cinque punti visti sopra, allora molte persone lo avrebbero già fatto. A volte, però, purtroppo, la situazione è un po’ più complessa di così e altre sfumature entrano in gioco.

Vediamone alcune:

Prendi distanza dal problema per assumere una nuova prospettiva

Essere troppo immersi, troppo addentro ai nostri problemi non ci permette di avere una visione sufficientemente oggettiva per affrontare la situazione nella maniera più efficiente ed efficace possibile.

In questo caso, magari, tenere un diario o comunque scrivere come ci sentiamo serve a prendere distanza dalle nostre emozioni e a staccarle da noi per metterle sulla carta.

Prendendo questa distanza avremo una visione più oggettiva della cosa e allora potremmo prendere delle decisioni meno avventate.

Mi metto in proprio

Voglio cambiare lavoro

Ecco, già che parlavamo di decisioni avventate.

Quando non ne possiamo più del nostro impiego, a volte la soluzione di mettersi in proprio viene vista come una panacea per risolvere il problema dell’insoddisfazione lavorativa o per la mancanza di lavoro.

Certo, in alcuni casi può anche essere così, ma sicuramente non in tutti.

Mettersi in proprio è una cosa molto stimolante, ma richiede anche molte energie, coraggio, sacrifici, e comunque non tutte le persone sono fatte per lavorare in proprio.

Lavorare da dipendente o lavorare in proprio non necessariamente sono una meglio dell’altra, ma sono più o meno giuste a seconda di come siamo fatti noi, per cui mettersi in proprio non è sempre la giusta soluzione all’insoddisfazione lavorativa.

Perché cambiare lavoro?

Questo, in qualche modo, lo avevamo già visto prima quando parlavamo di cambiare lavoro o cambiare carriera.

Vuoi cambiare lavoro perché non ti trovi bene dove sei adesso, o vuoi cambiare carriera completamente perché non ti senti soddisfatto del percorso che stai facendo adesso?

Rispondere a questa domanda onestamente, può fare una grandissima differenza perché le risposte che troveremo saranno, molto probabilmente, quelle che decideranno i nostri prossimi decisivi passi.

Evita la trappola del dolore

Come dicevamo prima magari vogliamo cambiare lavoro perché quello che abbiamo adesso ci crea insoddisfazione e magari fastidio.

Dobbiamo però essere anche coscienti che l’atto stesso di cambiare lavoro e, molto probabilmente, anche il lavoro nuovo stesso, perlomeno all’inizio ci creeranno fastidio e ci metteranno a disagio.

Ogni lavoro porta con sé degli elementi di fastidio, disagio e routine, il che ci porta a considerare di nuovo la questione del perché vogliamo cambiare lavoro.

I nostri talenti

Come dicevamo nell’articolo sul lavoro dei sogni, possiamo vivere il desiderio di cambiare lavoro come il motore che ci mette in strada per la realizzazione dei nostri talenti.

Quindi per trovare un lavoro più in linea con noi, possiamo partire dalle domande:

  • Quali sono i nostri talenti?
  • Che cosa siamo bravi naturalmente a fare?

Voglio cambiare lavoro ma non so cosa fare

Capita che tra gli ostacoli più grandi al cambiare lavoro (anche quando non ce la facciamo più, paradossalmente) ci sia il non sapere che cosa fare una volta che ci siamo licenziati. Ok, abbiamo cambiato lavoro, e ora? Che cosa facciamo? Per risolvere questo dubbio dobbiamo chiederci quali siano i nostri talenti (vedi punto sopra), e le nostre passioni.

Un lavoro che soddisfi i nostri talenti e realizzi le nostre passioni è sicuramente un lavoro per cui vale la pena lottare e, magari, fare anche qualche sacrificio. Infatti, è proprio grazie anche a questi lavori che noi possiamo realizzare noi stessi.

Fare rete

In un mondo in cui, nonostante tutto, molte occasioni lavorative si presentano grazie a conoscenze o incontri di persona, entrare in contatto con persone che svolgono il lavoro che noi vorremmo svolgere o che lavorano nell’azienda in cui noi vorremmo entrare, può sicuramente creare occasioni e connessioni che altrimenti non esisterebbero e creare, quindi, possibilità che altrimenti ci sarebbero precluse.

Avere fiducia in noi stessi

Vorremmo cambiare lavoro ma è difficile, richiede molto tempo, energie e soprattutto richiede fiducia nelle nostre capacità.

Possiamo fare tutti i piani che vogliamo, possiamo raccontarci tutte le cose che vogliamo, ma fintanto che non ci crederemo profondamente noi per primi, le cose che faremo non avremmo l’impatto che dovrebbero avere.

E’ importante avere fiducia nelle nostre capacità di gestire le situazioni che, giorno dopo giorno, si presenteranno, così come abbiamo affrontato tutte le altre sfide che ci si sono presentate nella nostra vita fino ad adesso.

Avere fiducia nel processo

La vita, spesso, ci accade al di fuori del nostro controllo, quindi noi possiamo porci obiettivi, possiamo fare tutti i piani che vogliamo, ma poi alla fine sarà anche la vita a decidere per noi.

Avremmo bisogno di un po’ di fortuna, ma si sa la fortuna aiuta gli audaci e gli audaci sono quelli che fanno e, come dice il detto, “Aiutati che il ciel t’aiuta “.

Come a dire “tu fai il primo passo, poi l’universo farà il suo, Ma tu intanto devi fare la tua parte”.

Qui, forse, dobbiamo semplicemente fidarci del nostro istinto, facendo, appunto, un atto di fede e saltare nel vuoto.

Impegnarsi

Io per primo, mille volte, mi sono detto “ah, voglio cambiare lavoro! Così non ce la faccio più”, “non voglio più andare a lavorare!!”.

Però, poi, immancabilmente, non facevo niente per cambiare effettivamente le cose e, chiaramente, tutto rimaneva così com’era e io, rimanevo nella mia insoddisfazione.

Quando arriviamo al punto di voler cambiare lavoro perché così non possiamo più andare avanti, dobbiamo capire che cambiare lavoro è una cosa che la maggior parte delle volte, dipende prima di tutto da noi.

Se cambiare lavoro potrebbe renderci più felici e più soddisfatti di noi, allora è nostra responsabilità perlomeno provarci, anche perché poi potrebbe venire il momento in cui ci potremmo chiedere “cosa sarebbe successo se lo avessi fatto?”

FAQ

Come capire se è il momento di cambiare lavoro?

Se avvertiamo uno o più di questi segnali, allora vuol dire che per noi è giunto i momento di voltare pagina:
– siamo apatici
– abbiamo l’angoscia di andare al lavoro
– non sentiamo alcun interesse per quello che stiamo facendo
– sentiamo o vediamo che quello che stiamo facendo in realtà non serve a niente
– la paga non è sufficiente a “coprire” questa insoddisfazione
– il lavoro incide in maniera negativa sulla nostra vita
– siamo annoiati
– “non voglio andare a lavorare” è il leitmotif delle nostre giornate

Perché si ha paura di cambiare lavoro?

Abbiamo paura di cambiare lavoro perchè cambiare lavoro vuol dire lasciare una certezza (anche se ci fa stare male) e “buttarsi” in una nuova avventura di cui non conosciamo l’esito, e questa incertezza ci spaventa e ci blocca

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