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Internet Marketing

Come creare contenuti per il Web

Elio Gennaio 29, 2021


Background

Sì, ok, lo so: qualcuno ti avrà detto che devi creare dei contenuti, hai probabilmente delle ottime idee di cui parlare, ma ti manca il tempo, la voglia, le risorse, l’esperienza o magari semplicemente non sai da che parte iniziare; ti hanno solo detto che lo devi fare, ma nessuno ti ha detto come creare questi contenuti. 

Lo so perché ci sono passato anche io, e lavorando nel web marketing, questa è una cosa con cui mi scontro bene o male tutti i giorni. 

Però sono convinto che tutti possano scrivere (o più in generale, creare) tutti i contenuti che desiderano, senza necessariamente andare alla neuro; basta “solo” trovare il modo in cui farlo. 

E, di nuovo, per esperienza personale, ti posso assicurare che una volta che troverai il tuo modo di lavorare al tuo messaggio, ti sentirai più soddisfatto e in pace con te stesso, perché non avrai più quella vocina che ti rompe le balle che ti dice che devi scrivere o registrare qualcosa.

Nel campo dell’internet marketing, la creazione dei contenuti, è una di quelle cose sempre un po’ “evergreen” ..e a ragione…i contenuti sono importantissimi!

Solo che anche se sai che sono importanti non sai come crearli in modo efficiente (cioè alla fine magari non ti ci metti proprio) ed efficace (cioè li crei ma per qualche ragione non hanno il ritorno che ti aspettavi).

Quindi, partiamo dall’inizio: come creare contenuti per il web? 

Per creare contenuti per il web,

  • devi avere chiaro di che cosa vuoi parlare,
  • avere chiaro perché vuoi parlare proprio di quello, 
  • è necessario sapere come dire ciò che vuoi dire; 
  • devi avere un’idea delle persone a cui parli;
  • è necessario avere un piano da seguire e ritagliarsi del tempo per creare i contenuti

Di che cosa vogliamo parlare?

Questa sembra una domanda banale, ma è necessario fare una specie di piano, una lista di tutti gli argomenti di cui si vorrebbe parlare.

È un po’ come una lista di idee che puoi aggiornare nel tempo man mano che ti vengono in mente cose nuove di cui vorresti parlare e da cui, ovviamente, puoi anche togliere cose che non ti interessano più.

Naturalmente, poi ogni argomento di cui si tratta avrà un mezzo, un canale di comunicazione preferito, o perlomeno un canale che viene usato più spesso di altri. Ad esempio, banalmente, nell’ambito della moda, il canale visivo è quello che si usa di più, e al momento mezzi come Instagram sono sicuramente tra i più usati.

Quindi, dopo aver deciso gli argomenti di cui vorresti parlare, il secondo step è considerare il mezzo che potresti utilizzare per passare il tuo messaggio: sarà un blog? Un podcast? O magari utilizzerai un canale YouTube? O magari un social come Facebook o Instagram?

Perché vogliamo parlare proprio di quello?

Bene, adesso dobbiamo definire il “perché”. Sicuramente, uno dei motivi per cui hai deciso di parlare di un determinato argomento, di una determinata cosa, è che hai esperienza nel campo, o magari sei appassionato, o perché magari è un argomento su cui ti sei scontrato o ancora ti scontri e vuoi condividere con altri il tuo percorso.

A prescindere da quale sia la ragione per la quale decidi di parlare di una determinata cosa, è importante che sia chiaro il motivo per cui lo fai: avere chiaro il perché si fa una determinata cosa è sicuramente uno dei modi migliori per superare l’ostacolo del “nooooo, che palle! Oggi devo scrivere sul blog”. 

Se sappiamo perché facciamo una cosa e perché questa cosa è importante per noi, allora avremo più possibilità di continuare a fare questa cosa, senza farci distrarre e a non procrastinare.

E qui arriviamo a un secondo “perché”, o meglio a un “non perché”: è importante capire che non dobbiamo creare contenuti perché qualcuno ce lo dice o perché, ad esempio nel caso dei motori di ricerca, Google ci dice che è importante farlo, ma perché sappiamo che PER NOI è importante farlo, a prescindere da quello che i vari guru ci dicono.

Noi abbiamo qualcosa da dire e ci organizziamo per dirlo.

A chi ci stiamo rivolgendo?

Chi è il nostro pubblico? Sembra una domanda banale, ma trovare la risposta a questa domanda ci serve a mettere in piedi qualcosa che sia interessante per qualcuno nello specifico.

Non possiamo parlare a tutti, perché parlando a tutti è come se in realtà non parlassimo a nessuno; dobbiamo invece parlare a qualcuno in particolare.

Chi è questo “qualcuno”, chi sono queste persone? Perché proprio loro? Che bisogno hanno queste persone, e come fa il nostro contenuto a soddisfare questi bisogni? Che cosa possiamo fare noi per semplificargli la vita? 

Sì, perché, quando si parla di ” creare contenuti di valore “, la parte su cui ci dobbiamo concentrare, è proprio la parola “valore”. In realtà, spesso si parla anche di contenuti di “qualità”, quindi è importante capire che cosa vuol dire creare contenuti di valore, o creare contenuti di qualità.

La qualità non è necessariamente un fattore oggettivo, ma la decide ciascuno di noi. Se qualcosa mi serve, se la trovo utile allora per me ha valore, ha qualità. 

Scrivere contenuti di qualità, contenuti veramente utili, è qualcosa che può farci uscire dalla massa; tutti ormai creano contenuti mediamente buoni, e l’unico modo, o perlomeno uno dei modi, per farsi riconoscere è quello di creare contenuti ancora migliori, creare contenuti che altri non creano, dare valore che altri non danno, essere utili come altri non sono. 

Come dire ciò che vogliamo dire?

E qui arriviamo al quarto punto che abbiamo in realtà un po’ introdotto prima: che mezzo vogliamo usare? Molti penseranno ad esempio ad un blog, uno strumento che ormai è entrato di fatto dell’esperienza diretta di ciascuno di noi.

Non è detto però che un blog sia necessariamente lo strumento migliore per tutti: ci sono persone che sono più naturalmente portate a scrivere, e allora in quel caso il blog potrebbe essere una buona soluzione, ma ci sono persone che sono più portate ad utilizzare altri mezzi, come ad esempio un video, oppure delle immagini, oppure magari un audio.

Divertiamoci!

Creare contenuti deve essere qualcosa che ci diverte, qualcosa che stimola la nostra creatività, qualcosa a cui guardiamo con interesse, e non deve essere un’altra pallosissima attività che aggiungiamo alle nostre giornate già abbastanza incasinate così come sono. 

Il fatto di trovare divertente la creazione dei contenuti farà sì che creeremo contenuti non perché lo dobbiamo fare, ma perché in realtà ci diverte farlo; divertendoci a farlo, verrà più naturale anche metterci più impegno, quindi alla fine, creeremo qualcosa di migliore rispetto a quello che c’è già in giro che, ripeto, è mediamente buono, ma nel 90% dei casi potrebbe essere tranquillamente migliorabile. 

Certo, quello che creiamo deve essere di livello alto, di qualità alta, non deve essere una cosa dozzinale. E, quando parliamo di qualcosa dobbiamo parlarne in maniera chiara, semplice, ed efficace, senza girarci troppo intorno.

Molto probabilmente, gli argomenti di cui vorremmo trattare noi saranno già stati trattati, le persone a cui ci vorremmo rivolgere hanno già le informazioni che gli servono. Ma questo allora vuol dire che siamo arrivati tardi?

La nostra unicità è l’arma vincente

Sono convinto che ognuno di noi abbia qualcosa da dire e abbia un modo unico per dirlo, e questo modo unico è ciò che in realtà fa la vera differenza. 

Per assurdo, il nostro concorrente principale potrebbe vincere alla lotteria e investire tutto quello che ha vinto nella creazione di contenuti per fare qualcosa di ancora migliore; se noi basassimo la nostra strategia solo sul fare le cose “meglio degli altri” allora non andremmo molto lontano, perché ci sarà sempre qualcuno che farà qualcosa meglio di noi.

Però sarà molto più difficile trovare qualcuno che voglia parlare delle cose di cui vogliamo parlare noi, con le nostre stesse motivazioni, con il nostro modo di parlarne, con la nostra creatività e la nostra unicità.

Tempo fa leggevo un libro molto interessante di Bernadette Jiwa che si chiama “Difference: The one-page method for reimagining your business and reinventing your marketing”.

Bernadette Jiwa – Difference

Questo libro è proprio tutto incentrato sull’individuazione di ciò che ci rende diversi, non diversi “per fare i diversi” ma diversi, nel senso di unici. Una lettura molto interessante che ti consiglio di fare se hai tempo e voglia.

Ciò che creiamo, in realtà, dovrebbe essere il mix di tutte queste cose, un mix unico, un mix che sia difficilmente replicabile anche con tutti i soldi di questo mondo perché è il risultato di ciò che siamo noi come persone, con la nostra sensibilità, con le nostre motivazioni e quindi alla fine qualcosa che è difficilmente copiabile. 

Dove pubblichiamo i nostri contenuti?

Ora che abbiamo stabilito come pubblicare i nostri contenuti, facciamo un ulteriore passo avanti, ovviamente che va mano nella mano con quello che abbiamo visto adesso, ossia dove pubblichiamo i nostri contenuti? 

Potrebbe essere, come dicevamo prima, un blog o comunque un sito web, potrebbe essere un podcast, potrebbe essere un video pubblicato su YouTube, delle storie pubblicate su Instagram o dei post su Facebook, ma quale che sia la piattaforma che decideremo di usare, sarà necessario capire quale delle soluzioni che abbiamo sentiamo più affini a noi e, sulla base di quello, decidere dove pubblicare il nostro contenuto e con quali strumenti.

Quando creare e pubblicare?

Ok, ora che abbiamo visto cosa, perché, per chi, come e dove adesso finalmente guardiamo anche quando creare questi contenuti. 

Il “quando” è un pezzo fondamentale per organizzarsi, o meglio per organizzare un sistema che sia facilmente sostenibile nel lungo periodo e che ci permetta di creare contenuti di qualità divertendoci.

Quindi, la prima cosa che dobbiamo definire è quanto tempo ci potremmo mettere per creare i contenuti che vorremmo creare e, stabilito questo, ritagliarci dei momenti durante le nostre giornate che siano dedicati esclusivamente a questo. 

Veramente, è solo una questione di organizzazione. Qualche giorno fa ho letto un passaggio di un libro, che non c’entra niente con il content marketing, ma l’ho trovato molto azzeccato. 

Il libro è “Urlare non serve a nulla” di Daniele Novara. E’ un libro dedicato ai genitori alle prese con l’educazione dei figli, quindi decisamente un argomento che non c’entra una mazza con quello di cui stiamo parlando qui. 

Daniele Novara – Urlare Non Serve a Nulla

Ma il punto di contatto l’ho trovato quando dice: “ L’educazione non comporta una gestione prettamente emotiva dei bambini e dei ragazzi. L’educazione è un fatto organizzativo”. 

Sono d’accordo con lui, ma conta poco. Quello che mi interessa è che il fattore organizzativo è fondamentale per raggiungere un qualunque tipo di risultato.

Procedere a tentoni, o seguendo il sentimento o il mood del momento non è un processo affidabile perché se andiamo avanti solo quando “siamo in vena” allora non andiamo da nessuna parte.

Dobbiamo essere organizzati, pratici, non farci fermare dagli ostacoli e non prendere i nostri mille mila impegni come scuse o alibi. Dobbiamo essere, in una parola, “professionali”.

Diamo tempo al tempo

Quale che sia il mezzo che si sceglie, è necessario sapere che venir fuori on-line è un processo che richiede tempo e dedizione e non esistono scorciatoie; certo, esistono modi in cui ci possiamo organizzare in modo tale da mantenere un ritmo che sia sostenibile.

Perlomeno nel campo dell’ottimizzazione per i motori di ricerca, il fatto che un sito arrivi in prima pagina o magari anche nelle prime posizioni è una questione di impegno, ma anche una questione di tempo.

Quindi è necessario mantenere anche le giuste aspettative: certo, potremmo avere un grande successo in poco tempo, ma è anche molto probabile che il nostro messaggio ci metta un po’ di tempo per raggiungere tutte le persone che vorremmo raggiungere.

Infine, consideriamo anche che non tutto dipende da noi: porto di nuovo l’ottimizzazione per i motori di ricerca che rientra nella mia esperienza diretta.

Ciclicamente, ogni tot, Google rilascia aggiornamenti al proprio algoritmo; questi aggiornamenti fanno sì che, ad esempio, pagine che prima erano in prima pagina scivolino in seconda o in terza e su questo, sfortunatamente, non abbiamo alcun controllo.

Non dipende tutto solo da noi

Naturalmente questo è riferito ai motori di ricerca, ma ciò che voglio dire è che noi ci possiamo mettere tutto l’impegno, la passione, la dedizione del mondo, ma viene un momento in cui non possiamo fare altro che dire “ok, Io ce l’ho messa tutta, più di questo non posso fare”.

E, in effetti, è proprio così: ci sono cose che noi possiamo influenzare, ma il fatto che ciò su cui abbiamo lavorato abbia il risultato che noi speriamo dipende in parte anche da circostanze che stanno fuori dal nostro controllo, e quindi noi abbiamo la possibilità di lavorare solamente sulle cose su cui abbiamo diretto controllo e sulle quali abbiamo piena responsabilità; per tutto il resto, amen, andrà come deve andare, ma noi dobbiamo essere sicuri e consapevoli che abbiamo dato tutto quello che potevamo dare.

Leggevo un libro di Pat Flynn (Will it fly?), e c’è un passaggio in cui parla con il figlio a cui sta insegnando a fare gli aeroplanini di carta e dice:” Hai fatto del tuo meglio per farlo volare. Ci hai provato e ora tutto ciò che possiamo fare è lanciarlo e vedere che succede”. 

Pat Flynn – Will it Fly

Una semplicissima lezione che ciascuno di noi darebbe ad un bambino, ma che curiosamente spesso nelle nostre “cose da grandi” ci dimentichiamo.

Ok, wow, abbiamo detto un sacco di cose, quindi cerchiamo di fare un riassunto e di tirare le fila di tutto il discorso. 

Questo è quello che ti suggerisco di fare per creare dei contenuti di qualità, di valore e che siano realmente interessanti e utili per qualcuno. se vuoi puoi prendere un pezzo di carta e rispondere per iscritto a queste domande, oppure se vuoi sul mio sito oppure sulle note o la descrizione della puntata troverai un link per scaricare un semplicissimo file in cui troverai tutti i punti che abbiamo visto insieme nella puntata:

Di che cosa vuoi parlare? Stabilisci quali saranno gli argomenti e il format che vorrai utilizzare

Perché vuoi parlare proprio di quello? è parte della tua esperienza, un tuo interesse, un tuo talento, vuoi condividere una soluzione ad un problema che hai o che hai avuto…

Come vuoi dire ciò che vuoi dire e dove vuoi pubblicare? Decidi un mezzo che sia in linea con il tuo modo di essere e una piattaforma su cui pubblicare il tuo messaggio nel formato che desideri, ma ricordati di creare sempre qualcosa che sia effettivamente tuo.

A chi ti vuoi rivolgere? Chi sono i tuoi lettori o ascoltatori o…visualizzatori 🙂 Che cosa cercano? Cosa vogliono? Come li puoi aiutare (per davvero?)

Quando ti dedicherai alla creazione dei tuoi contenuti e quanto tempo vorrai dedicarci?

Bene, sono veramente un sacco di informazioni, ma sono convinto che se risponderai onestamente a tutte queste domande allora avrai fatto un passo in più verso la creazione di contenuti che facciano veramente la differenza per te e per le persone a cui ti rivolgi.

Intanto, ti allego qui sotto, un riassunto visivo di tutte le cose che abbiamo visto.

Comunque, per qualunque cosa, contattami pure se avessi dubbi o domande o cose che non ti sono ancora chiare, Io sono qui. Ti lascio anche nelle note del podcast, nella descrizione del video su YouTube e sul sito i riferimenti ai libri che ho citato durante la puntata, la tabella periodica dei contenuti fatta da econsultancy e la difference map di Bernadette Jiwa che puoi usare per capire che cosa ti rende differente ma soprattutto unico.

Un abbraccio

Libri e risorse utili

Known

Will it fly?

Difference: The one-page method for reimagining your business and reinventing your marketing

Urlare non serve a nulla

Difference Map

Tabella periodica dei contenuti

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