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Personalità

Non ho passioni: come trovare la propria passione senza impazzire

Elio Luglio 21, 2021


Background

Se uno dei tuoi pensieri fissi è “non ho passioni” prova a:

  • capire come trovare la propria passione è anzitutto una questione di “ascolto”
  • metterti in gioco facendo molto cose diverse
  • sfatare il mito che la passione è SEMPRE e SOLO un fuoco
  • sfatare il mito che il modo migliore per essere soddisfatti sul lavoro è trasformare la propria passione in un lavoro

“Non ho passioni”, “non so cosa fare”, “non so cosa mi piace”. Questi e altri pensieri mi sono venuti in momenti in cui non avevo presente quale fosse lo scopo della mia vita, la mia “chiamata” e non sapevo quali fossero le cose che in realtà mi accendono.

Oltretutto, sembrava che chiunque intorno a me sapesse esattamente qual era “il loro fuoco”, che tutti avessero una grande passione per il proprio lavoro, che tutti sapessero cosa fare nella vita.

Questo mi faceva sentire ancora più a disagio, e quindi cercavo ancora più ferocemente la mia passione, e più la cercavo, e più non ne uscivo.

Neanche adesso, a dire il vero, lo so completamente, ma, perlomeno, ho un’idea un pochino più chiara, e anche se tu ogni tanto dici “non ho passioni” oppure “non so quale sia la mia passione”, allora, forse, questo articolo è proprio per te.

Non ho passioni! Ok ma cos’è la passione? Una definizione che cambia TUTTO

Mi ero messo a fare un po’ di ricerca per questo contenuto, poi a un certo punto ho trovato una cosa che ha cambiato un po’ le carte in tavola e ha dato anche un po’ più di struttura a quello che volevo dire, e questa cosa è la definizione di “passione”.

Stando alla Treccani, il termine passione

“si contrappone direttamente ad azione, e indica perciò la condizione di passività da parte del soggetto, che si trova sottoposto a una azione o impressione esterna e ne subisce l’effetto sia nel fisico sia nell’animo”.

E ho trovato ancora più curioso il fatto che all’inizio il termine sembrava avere più una connotazione negativa e solo con il tempo la passione si è trasformata in qualcosa di positivo.

Step #1: Come trovare la propria passione? Proviamo a essere passivi / ricettivi

Scoprire il proprio talento è una questione di ascolto
Scoprire la propria passione è una questione di ascolto

Se è vero che “passione” indica passività, ed è il contrario di “azione”, allora non dobbiamo cercarla ma dobbiamo essere passivi, ricettivi e aspettare di esserne investiti, e l’unico modo per fare questo è provare nuove cose e vedere se dentro di noi scatta qualcosa.

Quindi non è un’attesa passiva, in cui ci mettiamo lì e aspettiamo che succeda qualcosa; è più una questione di attivarsi, rimanendo aperti per sentire come ci sentiamo.

Oltretutto non dovremmo sentirci in colpa o degli sfigati se non abbiamo una passione perché non dipende (solo) da noi ma dipende da quando, se, e come questa cosa risuonerà con noi.

Un po’ come quando vogliamo disperatamente innamorarci di qualcuno e non ci riusciamo o, immancabilmente ci innamoriamo sempre della persona sbagliata.

Ma nel momento in cui smettiamo di cercarla, nel momento in cui siamo passivi, siamo anche più ricettivi, e questa persona, come per magia, appare.

Credo che sia sostanzialmente una questione di ascolto, un po’ come si dice:

quando l’allievo è pronto, il maestro appare

cioè quando ci mettiamo in ascolto ecco che arrivano le cose che dobbiamo ascoltare.

Qui, la nostra unica responsabilità è continuare a metterci in gioco e provare cose diverse per vedere che cosa risuona dentro di noi. Scoprire la propria passione è un atto….passivo.

Step 2#: Fare fare e ancora fare

E proprio il fare delle cose mette in moto la magia: incominciamo a fare qualcosa, e, facendola, diventiamo un po’ più bravi.

Diventando più bravi, traiamo maggiore soddisfazione da quello che facciamo.

Traendo più soddisfazione da quello che facciamo continuiamo a fare questa cosa, e diventiamo sempre più bravi innescando quindi un circolo virtuoso.

Il circolo virtuoso della passione
Il circolo virtuoso della passione

Ecco, questo circolo virtuoso è messo proprio in moto dallo scoprire di avere passione per qualcosa che spesso scopriamo solo dopo aver provato una cosa.

Chiaro che diventeremo bravi a fare qualcosa se abbiamo talento per quella cosa, o comunque se siamo un minimo portati.

Io, ad esempio, non ho la passione per il disegno non perché non mi piaccia in sé, ma perché il disegno non è un mio talento, per cui anche se mi mettessi a imparare a disegnare il risultato sarebbe comunque piuttosto scarsino, il che appunto non mi spinge a continuare e quindi non mi appassiono.

Step #3: Trova il tuo elemento

Ed è proprio qui che talento e passione vanno mano nella mano ma sono diversi: entrambi possiamo scoprirli grazie a degli input esterni, ma mentre il talento nasce da dentro, la passione nasce dall’essere passivi agli input esterni.

La magia del proprio elemento
La magia del proprio elemento

E la magia succede nel momento in cui talento e passione si incrociano.

Ecco che allora, sì, saremo in grado di creare qualcosa di strepitoso.

Magari non strepitoso per il mondo, ma strepitoso per noi. E’ quello che Ken Robinson chiama l’elemento: “l’elemento è il punto di incontro tra l’attitudine naturale e la passione personale”.

Il discorso del talento vale sicuramente un po’ più di approfondimento, e qui, se sei interessato, troverai qualche informazione in più.

Step #4: La passione non è sempre un fuoco

Poi, oltretutto, c’è anche un mito che, per lo meno nel mio caso, spesso mi ha buttato fuori strada, facendomi dire “non ho una passione che sia una!!”.

Questo mito è pensare che la passione debba essere sempre e solo necessariamente qualcosa che ci arde dentro, qualcosa che non ci fa dormire la notte, qualcosa che sembra un fuoco che arde sempre e costantemente ad intensità massima.

La passione non è sempre un fuoco
La passione non è sempre un fuoco

A volte, la passione si manifesta in modi molto più sottili, quasi intimi. Ho come la sensazione che questa immagine della esplosione della passione sia semplicemente prevalente rispetto all’altra perché l’esplosione, appunto, è un’immagine più forte che fa passare meglio il concetto ma non necessariamente è l’unica possibile.

Anche solo da un punto di vista linguistico si parla di “fuoco della passione” proprio per indicare qualcosa che brucia e consuma, ma è una definizione un po’ a senso unico che non rende giustizia alle varie sfumature di personalità.

Un po’ come la distinzione fra estroverso ed introverso, dove il primo ha sempre una connotazione positiva e il secondo ha spesso una connotazione negativa.

Qualcuno mi aveva fatto notare che nessuno dice mai “oh, ma che bel bambino introverso!” 😀

Step #5: Fare della propria passione il proprio lavoro…ma anche no

E poi, infine, c’è anche il mito che la passione debba trasformarsi necessariamente in un lavoro e che solamente così saremo soddisfatti e contenti del lavoro che stiamo facendo.

Certo, questa è la condizione ideale, ma non è sempre così per due motivi:

1) non tutte le passioni POSSONO essere trasformate in un lavoro perché non tutte sono monetizzabili. Se ad esempio io ho la passione degli animaletti fatti ad uncinetto, nessun problema; se poi però ci devo vivere, allora devo anche trovare qualcuno che paghi i miei animaletti fatti ad uncinetto, il che chiaramente non è scontato. A volte hobby e passioni si sovrappongono ed è giusto che sia così.

2) secondariamente non tutte le passioni DEVONO essere trasformate in un lavoro perché il fatto che diventino un lavoro, vuol dire che necessariamente dovremmo dedicarci agli animaletti all’uncinetto anche quando saremo malati, non ne avremo voglia o, semplicemente, preferiremmo fare altro. Queste forzature, a lungo andare, potrebbero tranquillamente far spegnere la passione.

Se ci fosse solo una cosa che vorrei tenessi presente da questo articolo è che la passione non è qualcosa che attivamente si cerca ma qualcosa da cui si viene investiti in maniera più o meno evidente, e l’unico modo per esserne investiti è fare tante cose diverse e vedere quali risuonano con noi.

Un abbraccio

Il Prossimo Passo

Trovare la propria passione è anzitutto una questione di fare (come sempre). Fare e provare. Fai una lista di tutti gli interessi che hai, oppure una lista di tutte le cose che pensi di voler provare: la fotografia, lo sport, la meditazione, i videogiochi, la lettura, la scrittura, qualunque cosa.

Prova a dedicare parte del tuo tempo a quest’attività e fai attenzione a come ti senti.

Se quest’attività in realtà ti annoia ed è quasi un lavoro, allora vuol dire che sei andato fuoristrada e ti sei allontanato, ma se ciò che fai scopri che, beh, ti appassiona allora vuol dire che hai trovato la tua pepita d’oro.

Complimenti! 🙂

FAQ

Come si fa ad avere passioni?

Non siamo noi a trovare le passioni, sono le passioni che trovano noi. Per entrare in contatto con le tue passioni prova a:
1) rimanere in ascolto per vedere come ti senti quando fai qualcosa. Ti senti appesantito e distaccato, o sei coinvolto in ciò che stai facendo?
2) fai e prova cosa nuove, cose che ti incuriosiscono e che ti attirano. La cosa importante è sporcarsi le mani.
3) trova il tuo elemento, cioè il punto di contatto tra talento e passione
4) ricorda che la passione non è sempre un fuoco; a volte è delicata come un sussurro, ma c’è ed è lì
5) non pensare che la passione debba sempre per forza diventare un lavoro. A volte una passione è un hobby e basta.

Come ritrovare la passione per il proprio lavoro?

Anzitutto proviamo a chiederci se abbiamo mai veramente avuto passione per quel lavoro. Se no, beh non c’è nulla da ritrovare. Se sì proviamo a:
1) provare a recuperare quelle cose che ci hanno appassionato quando abbiamo iniziato. Probabile che, nella routine quotidiana, questa passione si sia persa per strada, ma forse basta “solo” uno sforzo cosciente per andarla a ritrovare. Perché abbiamo iniziato quel lavoro in particolare?
2) Tutti noi, con gli anni cambiamo, e ciò che ci appassionava anni fa, non è detto che ci appassioni ancora oggi. Cresciamo, ci evolviamo e le nostre necessità e aspirazioni cambiano, quindi anche ciò che ci piace cambia di conseguenza. Nel momento in cui ci rendiamo conto che ciò che facciamo non ci appassiona più perché non ci riflette più, abbiamo due opzioni: o cambiamo lavoro, o stiamo dove siamo (occhio che però non ci dobbiamo lamentare, perché la scelta di rimanere dove siamo è nostra e nostre sono anche le responsabilità della scelta)

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