play_arrow

keyboard_arrow_right

skip_previous play_arrow skip_next
00:00 00:00
playlist_play chevron_left
volume_up
chevron_left
  • Home
  • keyboard_arrow_right Personalità
  • keyboard_arrow_rightPodcasts
  • keyboard_arrow_right
  • keyboard_arrow_right Come gestire le emozioni e rapportarci con il nostro mondo emotivo

Personalità

Come gestire le emozioni e rapportarci con il nostro mondo emotivo

Elio Febbraio 10, 2022


Background

Il nostro mondo emotivo può essere considerato come una bussola che ci indica dove dovremmo andare. Alcune volte, però, le nostre emozioni sono così forti e così invadenti da impedirci di realizzarci in maniera organica. Ma più che controllarle, dobbiamo imparare a capire come gestire le emozioni, in modo da non sopprimerle, ma anzi, in modo tale da sfruttarle.

Che le nostre emozioni siano fortissime e che possiamo soccombere ad esse senza rendercene conto lo abbiamo, probabilmente, provato tutti almeno una volta nella vita. Ed ecco quindi che troviamo ai due opposti chi sopprime completamente le proprie emozioni, per il timore di rimanerci impigliato e chi, invece, cede completamente e ogni scelta che fa viene dettata non tanto dalla razionalità, quanto invece dai propri stati emotivi.

Come spesso accade, invece, come si dice, la giusta via sta nel mezzo in cui non “mettiamo il silenziatore alle nostre emozioni”, nè ne cadiamo completamente vittime, ma quello che facciamo è gestirle in maniera attiva cercando di sfruttarle al meglio possibile.

Il pericolo di reprimere le nostre emozioni

non provare emozioni

Se di abitudine tendiamo a convivere con emozioni represse, magari avvolte in una patina di razionalità, quello che può succedere, nel migliore dei casi, è incominciare ad avvertire dei disturbi psicosomatici.

Se ci affidiamo troppo al nostro autocontrollo, incomincieranno a sopraggiungere mal di testa, mal di stomaco, insonnia, attacchi di panico e così via.

Questo è il risultato di quella che, in gergo tecnico, viene chiamata alessitimia.

Le nostre emozioni le possiamo un po’ vedere come il volume che regola i nostri stati d’animo: se teniamo sempre il volume a palla, tutto questo rumore non ci farà più capire nulla. Se, al contrario, tendiamo ad abbassare il volume, allora non sentiremo più quello che la nostra anima ha da dirci e, come dicevamo prima, a lungo andare, ci potremmo anche ammalare.

La via più equilibrata per gestire le proprie emozioni, quindi è, come sempre, trovare una giusta via di mezzo in modo tale che le nostre emozioni non siano troppo alte da disturbarci, ma nemmeno troppo basse da non sentirle.

Il pericolo di vivere solo seguendo le nostre emozioni

Chi, invece, vive solo di emozioni e segue solo quelle, facilmente, non seguirà un percorso lineare, questo perché il nostro mondo emotivo non è un mondo sufficientemente stabile da poterci permettere di seguirlo come unico strumento per guidarci.

Se noi prendiamo decisioni e facciamo piani solamente sulla base della nostra emotività, allora ogni nostro passo sarà, molto probabilmente, in una direzione differente rispetto a quello precedente (questo perché le nostre emozioni sono sempre diverse) e ciò, chiaramente non ci permette di poter proseguire lungo una strada segnata e pianificata.

Il modo migliore per autoregolare la nostra sfera emotiva è quindi viverla senza sopprimerla ma neanche senza farsi investire completamente da essa, vivendo quindi senza che le emozioni diventino un fattore invalidante.

Quella che viene comunemente chiamata intelligenza emotiva è uno skill fondamentale per diventare (e rimanere) persone centrate e adulti affermati ed assertivi nella nostra realtà.

Che cosa influenza le nostre emozioni?

Le nostre emozioni funzionano come delle specie di reagenti rispetto a tutti gli input che riceviamo, quindi le nostre emozioni reagiscono ai nostri pensieri, alle nostre parole, alle nostre convinzioni, all’ambiente che ci circonda, alle persone che ci circondano e così via.

Cosa c’entra saper gestire le emozioni con il lavoro?

gestire le emozioni

Come dicevamo, il nostro mondo emotivo è una parte fondamentale di noi e del nostro modo di agire nel mondo e di comunicare.

Stando così le cose, quindi, avere una buona capacità di gestire la propria emotività è un elemento molto importante per lo sviluppo della nostra autostima, e per il senso di realizzazione e di efficacia nella nostra vita.

Questo, ovviamente, include anche la sfera lavorativa, sia che siamo liberi professionisti, sia che siamo imprenditori oppure dipendenti. Ogni realtà, infatti, presenterà le sue sfide e i suoi ostacoli, e, ognuno di questi, molto probabilmente, risveglierà in noi delle reazioni e delle emozioni.

Come dicevamo prima, quindi, è importantissimo saperle “maneggiare”, in modo tale che queste non si mettano di traverso tra noi e i nostri obiettivi, tra noi e il nostro lavoro o, ancora, tra noi e le nostre aspirazioni.

Farsi prendere dalla emotività in un momento difficile, significa, potenzialmente, prendere delle decisioni affrettate, poco ragionate e frutto di una reazione istintiva. A volte questa potrebbe essere la soluzione migliore, ma a volte, soprattutto nel mondo del lavoro e negli affari, è sempre bene ragionare a mente fredda e, come si dice, a bocce ferme per evitare di creare danni ancora più grossi, o per non chiuderci porte che, chissà, potrebbero anche nascondere delle buone opportunità.

Gestione delle emozioni e delle reazioni

Secondo me, uno degli aspetti più interessanti da considerare è che non sono tanto le emozioni (positive o negative, poco importa) a fare la differenza, quanto piuttosto la nostra reazione all’evento che le ha scatenate.

Ad esempio, se ci troviamo di fronte ad una persona aggressiva, almeno personalmente, il primo istinto sarebbe quello di farmi invadere da un’emozione altrettanto aggressiva e rispondere.

Chiaramente, però, non è detto che tutti debbano reagire così, anzi: ci sono persone che, nella stessa situazione, sarebbero in grado di mantenere un alto livello di autocontrollo e, quindi, sarebbero anche in grado di tenere a bada le loro emozioni.

Così facendo, queste persone, sarebbero in grado di disinnescare, per così dire, il comportamento aggressivo, rendendo, quindi, più semplice spianare la strada.

Che differenza c’è tra stati d’animo, sensazioni ed emozioni

Quello che ho descritto poco sopra è un chiaro esempio di emozione, ossia un movimento emotivo, appunto, molto veloce che, soprattutto, ha la caratteristica di lasciare anche degli strascichi nel nostro corpo.

Questi strascichi sono, appunto, le sensazioni ossia degli echi fisici ai nostri stati emotivi: se ci sentiamo arrabbiati, probabilmente sentiremo tensione nelle spalle, se ci sentiamo ansiosi, probabilmente, avremo il battito del cuore accelerato e le mani sudate; se ci sentiamo emozionati, ma in questo caso in senso positivo, magari sentiamo una stretta allo stomaco.

Quando, invece, questi stati emotivi durano più a lungo, non si tende più a parlare di emozioni ma si parla di stati d’animo; come le emozioni, anche gli stati d’animo hanno un loro riflesso sul corpo: ad esempio, se il nostro stato d’animo è triste e depresso, questo si tradurrà in una postura con le spalle incassate e lo sguardo basso. Di contro, se il nostro stato d’animo ci trova in una condizione di forza e fiducia nelle nostre capacità, cammineremo eretti e guarderemo le persone dritte negli occhi.

Dobbiamo capire e spiegare le nostre emozioni per gestirle?

autoregolazione emotiva

Sono, tendenzialmente, una persona razionale (anche se una volta mi sarei definito più una persona emotiva), per cui mi viene naturale cercare di dare una spiegazione razionale a, bene o male, qualunque cosa.

La questione è che emotività e razionalità stanno su due pianeti diversi e parlano due lingue diverse: cercare di capire e spiegare le nostre emozioni vuole dire racchiudere le nostre emozioni all’interno di confini e limiti ben delineati, appunto, razionali. Ma, come abbiamo detto più volte, i nostri pensieri e la nostra razionalità, a volte ci giocano brutti scherzi e capita anche che, ad una stessa situazione, diamo più spiegazioni razionali differenti.

Se noi cerchiamo di spiegare la nostra emotività, quindi, cerchiamo di racchiuderla in parole, ma le emozioni e la razionalità parlano, come dicevamo prima, lingue diverse, lingue che non possono spiegarsi a vicenda.

In un certo senso, comunque, spiegare le emozioni ha comunque un suo senso, forse più accademico che altro, ma comunque un senso ce l’ha: c’è anche chi, addirittura, ne ha trovato ben 34.000 e si è inventato la ruota delle emozioni. Forse, a un certo punto, va anche bene cercare di mettere un po’ di ordine razionale in un mondo così caotico come quello delle emozioni, per cercare di riconoscerle e dare loro un nome.

Emozioni e Inconscio

D’altro canto, invece, le emozioni nascono spesso in maniera quasi automatica e incontrollata e, infatti, c’è un forte legame tra emozioni e inconscio.

Se è vero che molte delle nostre decisioni e azioni sono quasi inconsce, allora vuol dire che anche il nostro mondo emotivo è inconscio (motivo di più per non cercare di spiegarlo con la razionalità) e, la cosa migliore che possiamo fare per portare alla luce questo mondo inconscio e sconosciuto è vederlo e riconoscerlo.

Nel caso delle emozioni, per quanto sia un mondo nascosto, queste lasciano comunque sempre una traccia del loro passaggio, una traccia a cui noi prima abbiamo dato un nome che è “sensazione”.

Per portare alla coscienza e per gestire le nostre emozioni, dobbiamo quindi focalizzarci sulle nostre sensazioni corporee, che sono direttamente collegate con il nostro mondo emotivo, e che esistono al di là delle nostre spiegazioni razionali.

Come gestire le nostre emozioni?

La prima cosa che dobbiamo capire è che la gestione delle emozioni è una cosa che, a seconda dei casi, può interessare due livelli differenti: un livello interno, solo nostro, quindi, in breve come noi gestiamo la nostra emozione, ma anche un livello esterno, in cui dobbiamo regolare la nostra emozione in rapporto con il mondo esterno. Va da sé che, per tutte le cose che abbiamo detto, la regolazione del mondo interno è quella più importante e che fa la differenza.

Gestire le emozioni e il nostro mondo interiore con l’attenzione al corpo

Come dicevamo prima, ogni emozione, ha un corrispettivo fisico: se siamo arrabbiati abbiamo le spalle tese, se siamo ansiosi tendiamo a respirare in maniera più affannosa o a, magari, digrignare i denti mentre dormiamo, se siamo impauriti ci batte il cuore a 1000 e ci sudano le mani.

Se, quindi, è vero che c’è una diretta correlazione tra emozioni e fisico, allora è sicuramente anche vero che la nostra condizione fisica può avere un impatto sulle nostre emozioni. Possiamo quindi non avere la possibilità di risolvere lì per lì la nostra arrabbiatura, ma abbiamo la possibilità di guardare la tensione nelle nostre spalle e, così facendo, piano piano, possiamo scioglierla.

Questo graduale scioglimento della tensione fisica, corrisponderà anche ad una progressiva diminuzione del volume della nostra emozione, e saremo quindi più in grado di gestirla efficacemente senza diventarne vittime.

Tra le altre cose, questo è anche uno dei prerequisiti più importanti che Daniel Goleman nel suo libro include per lo sviluppo di una sana intelligenza emotiva.

Rimanere nel presente e non pensare al passato e al futuro

cosa sono le emozioni

Non è detto, però, che le emozioni che proviamo le proviamo qui e adesso che si innesca l’emozione. Capita, a volte, che queste emozioni derivino da proiezioni della nostra mente nel passato o nel futuro: nel passato se ci lasciamo andare a pensieri negativi riguardo ai nostri errori, e ai nostri fallimenti, e nel futuro se ci lasciamo andare alle nostre ansie per quello che potrebbe accadere.

Anche qui la soluzione è molto semplice: basta riportare l’attenzione al fatto che stiamo pensando, al momento presente e, di nuovo, alle nostre sensazioni fisiche. Così facendo, la nostra attenzione sarà distolta da questi pensieri disturbanti e, quindi, non ci sarà altro spazio per stati d’animo negativi. In questo modo, abbiamo semplicemente sostituito l’emozione con la consapevolezza.

Non immedesimarci con le nostre emozioni

Così come con i pensieri, capita di identificarci con le nostre emozioni, e così vengono fuori frasi del tipo “io sono triste”, “io sono ansioso”, etc. Se ci diciamo di “essere” in un certo modo, vuol dire che quella caratteristica ci definisce completamente come a dire che noi siamo sempre ansiosi o siamo sempre tristi.

Ma, come dicevamo prima, le emozioni sono qualcosa che va e viene velocemente (almeno in teoria, e se non siamo noi a tenerle lì con i nostri pensieri fissi) e quindi, per logica, non possono essere usate per definirci in maniera costante e definitiva.

Attenzione alle parole che ci diciamo

emotività

Se, come dicevamo sopra, dobbiamo fare attenzione a non immedesimarci con le nostre emozioni facendo attenzione alle parole che usiamo, è perché le parole hanno un peso e, per esempio, continuando a dirci che “io sono triste” o “ io sono ansioso”, alla fine, finiremo per diventare così per davvero.

Cerchiamo sempre di ricordare che i pensieri diventano parole, le parole diventano azioni, le azioni diventano abitudini, le abitudini diventano ciò che siamo. Quindi, direi che vale la pena fare attenzione alle parole che utilizziamo, no?

Non reprimere e non resistere alle nostre emozioni

Come dicevamo, le emozioni vengono per comunicarci qualcosa, ma la loro vita è molto breve. Il problema nasce quando cerchiamo di sopprimere queste emozioni, perché, magari, lì per lì ci riusciamo anche, ma poi, piano piano, questa emozione ritornerà a farsi sentire, magari anche in maniera più violenta.

Se siamo arrabbiati, lì per lì possiamo anche far finta di niente e dirci “ma sì dai, non è niente, poi passerà!”. Certo, poi sicuramente passerà, solo che sul momento abbiamo represso questa rabbia, rabbia che, con ogni probabilità, ritornerà a farsi vedere chissà nei momenti e nei modi meno opportuni. Molto meglio, quindi, dare libero sfogo alla nostra rabbia (o a qualunque altra emozione) per poterle permettere di fare il suo corso.

Oltretutto, se non esprimiamo la nostra emozione, molto probabilmente, continueremo a ritornarci su con la mente, il che vuol dire farci rivivere la situazione e creare di nuovo quella tensione emotiva e fisica, prolungando, quindi, oltre il necessario la vita di questa emozione negativa.

Noi e il mondo esterno – comunicare le nostre emozioni

Facevamo prima l’esempio della rabbia e di come sia necessario comunicarla; ma, la comunicazione, come dicevamo anche qui, è primariamente qualcosa che facciamo con altri. Comunicare le proprie emozioni, quindi, è il punto fondamentale per saper gestire le emozioni quando ci relazioniamo con il mondo esterno.

Essere capaci di comunicare in maniera chiara ed assertiva i propri stati d’animo è sicuramente il primo passo verso una corretta gestione delle emozioni; certo che, dall’altra parte, ci deve essere anche una persona adatta a ricevere questo input.

La comunicazione, infatti, funziona a due vie e, se una delle due non funziona a dovere, allora va tutto a ramengo. Quindi, non è solo importante comunicare le nostre emozioni nel modo giusto, ma dobbiamo anche comunicarle alle persone giuste, alle persone con cui sappiamo di poterci aprire.

Il prossimo passo

Come dicevamo, l’emozione è qualcosa che nasce e vive soprattutto all’interno di noi, e quindi dobbiamo essere noi per primi coscienti di quello che proviamo. Dicevamo anche che è difficile dare un nome all’emozione che proviamo e, tutto sommato, forse non vale nemmeno la pena di spiegarla.

Questo, comunque, non vuol dire che dobbiamo essere in balia delle nostre emozioni, anzi! La prossima volta che proviamo un’emozione forte, possiamo, invece che cedere subito, far caso alle sensazioni corporee che questa emozione genera.

Facendo caso alla sensazione fisica, e concentrandoci su questa, avremo maggiori possibilità di “sciogliere” questo nodo fisico e, con questo, anche quello emotivo.

Musica consigliata

Dal momento che la musica rock è la mia passione ho deciso anche di iniziare ad includere qualche consiglio musicale riguardo al tema dell’articolo. Per questo articolo il consiglio musicale è “Fell on black days” dei Soundgarden. Enjoy

Https://www.youtube.com/watch?v=yszrj4grf7s

Previous episode
Post comments (0)

Leave a reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *