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Personalità

Riprendere in mano la propria vita: farlo una volta per tutte

Elio Marzo 30, 2022


Background

Riprendere in mano la propria vita significa decidere consciamente di riprendere il controllo della propria esistenza, soprattutto quando sentiamo di aver perso le redini delle nostre giornate e quando ci sentiamo che, in un modo o nell’altro, continuiamo a galleggiare lasciandoci trascinare dalla corrente che ci porta da un giorno ad un altro.

Ma quando ci sentiamo così, dobbiamo ricordarci che la nostra vita è una storia che scriviamo da noi, giorno per giorno, una storia in cui siamo noi i protagonisti e siamo noi, per quanto possibile, ad esercitare il controllo sulla nostra vita.

Dobbiamo anche ricordarci che il nostro tempo è oggi, e che domani potrebbe essere troppo tardi, soprattutto perché, molto spesso, “domani” sta a indicare un futuro indefinito che non arriva mai.

La prima cosa da fare per riprendere in mano la propria vita

come riprendere in mano la propria vita

Quando ci rendiamo conto di non avere più il controllo della nostra vita, allora, dobbiamo prima di tutto chiederci che cosa significa per noi riprendere il controllo della nostra vita. Proviamo a non chiederci che cosa vorremmo cambiare e che cosa non vorremmo più nella nostra vita, ma proviamo, invece, a chiederci che cosa vorremmo avere maggiormente nella nostra vita per essere più tranquilli, felici e realizzati.

Certo, sicuramente, verranno in mente i soldi o qualcosa del genere ma, raramente, la coscienza di se stessi passa anche attraverso la realizzazione economica. Riprendere la propria vita in mano significa indirizzarla su una strada che è più nostra e che soddisfa i nostri talenti, le nostre passioni e i nostri desideri.

Cosa c’entra riprendere in mano la propria vita con il lavoro?

Se pensiamo che il lavoro occupa una parte molto rilevante della nostra vita e spesso ci richiede un investimento di tempo ed energie molto consistente, non faremo certo fatica a trovare il collegamento tra avere il controllo della propria esistenza e il lavoro.

Se, ad esempio, ci troviamo impantanati in un lavoro che non ci piace, e che ci fa sentire insoddisfatti o addirittura che ci fa star male, allora molto probabilmente avremo anche percepito dei sentimenti di impotenza e di non poter modificare le cose a nostro favore. Questo sentimento di “stasi” è proprio quel sentimento che non ci fa sentire in controllo della nostra vita e di come trascorriamo i nostri giorni.

Riprendere in mano la nostra vita può voler dire un sacco di cose, e, tra queste, rientra anche a pieno titolo il riprendere in mano le redini della nostra vita professionale perché, come abbiamo già detto altre volte, la realizzazione personale passa anche dalla realizzazione professionale e dall’impiego sul posto di lavoro dei nostri talenti e delle nostre tendenze naturali.

Ecco, in breve, che cosa significa riprendersi la propria vita: significa condurre un’esistenza secondo, per quanto possibile, i nostri termini e utilizzando, per quanto possibile, i nostri talenti e le nostre inclinazioni naturali, facendo anche leva sulle nostre passioni.

Come riprendere in mano la propria vita

Prendersi le proprie responsabilità

Potrebbe sembrare una banalità, però, la nostra vita è, per l’appunto, nostra. Essendo quindi nostra, è nostra responsabilità viverla nella maniera migliore possibile per noi. Se ci ritroviamo in una condizione lavorativa o di vita che non ci piace e che non ci fa stare bene, è inutile puntare il dito verso qualcun altro perché nessuno, all’infuori di noi stessi, ha il controllo di guidare la nostra vita nella direzione che più preferiamo.

Se quindi solo noi abbiamo il controllo della nostra vita, non possiamo “delegare” a qualcuno la nostra insoddisfazione, ma dobbiamo farcene completamente carico, perché è facendocene carico che ci rendiamo conto, una volta per tutte, che dobbiamo cambiare qualcosa.

Riconoscere i propri errori e ripartire da zero

Ma, se dobbiamo cambiare come dicevamo prima qualcosa, allora vuol dire che prima abbiamo commesso un errore. Prendersi le proprie responsabilità significa anche riconoscere i propri errori e riconoscere, soprattutto, che l’errore fa parte dell’apprendimento e altro non è che una curva nella strada che porta alla nostra realizzazione.

Certo, alcuni errori provocheranno anche il fallimento dei nostri progetti e, chissà forse, dovremo anche ricominciare da zero, ma come gli errori, anche i fallimenti non ci devono fermare ma, anzi, devono essere visti come dei trampolini di lancio per arrivare ancora più in alto la volta successiva.

Avere il coraggio di rischiare

Il fatto di accettare i propri sbagli e i propri fallimenti significa anche accettare dei rischi. Accettare il rischio che le cose non vadano come speravamo noi, accettare il rischio di essere giudicati, accettare il rischio di veder cadere in frantumi le nostre speranze. Prendere in mano la propria vita è sicuramente un rischio, ma è tale solamente se lo guardiamo sul breve periodo; se invece cerchiamo di guardare la nostra esistenza sul lungo periodo, non vedremo dei rischi ma vedremo delle possibilità che noi ci diamo per svilupparci e per diventare quello che potenzialmente siamo, senza alcun inutile bisogno di volersi migliorare.

Riprendere la propria vita in mano ma senza il giudizio degli altri

prendere in mano la propria vita

Parlavamo del rischio di essere giudicati dagli altri, ma, anche in questo caso, si tratta di un rischio relativo: è un rischio relativo perché dipende da quanta importanza diamo noi al giudizio degli altri, come dicevamo qui. Però, il giudizio degli altri non è (o meglio, non dovrebbe essere) un ostacolo insormontabile, un qualcosa che ci blocca nel nostro sviluppo professionale e personale, dovrebbe, invece, essere un qualcosa che noi sfruttiamo come indicazione per capire dove e come possiamo concentrare i nostri sforzi. Oltretutto, dobbiamo anche stare attenti a prestare ascolto al giudizio solamente di chi per noi è veramente importante e che merita la nostra fiducia; Altrimenti, il rischio che correremmo potrebbe essere quello di correre da una parte e dall’altra nella speranza inutile di trovare l’accettazione da parte di tutti, cosa che, appunto, come dicevamo non è possibile.

Andare oltre le nostre credenze limitanti

Se vogliamo riprendere in mano la nostra vita, dobbiamo anche fare uno sforzo di coscienza tale che ci permetta di vedere, nella maniera più oggettiva possibile, quali sono le nostre credenze limitanti, ossia tutte quelle cose che pensiamo, diciamo o facciamo, quasi senza rendercene conto, ma che ripetute nel corso dei giorni, dei mesi e degli anni possono anche tarparci significativamente le ali. Vivere una vita di responsabilità, significa darci l’occasione di riconoscere queste credenze limitanti e cambiare prospettiva, alla ricerca di un, di vista che ci dia una maggiore sensazione di controllo.

Andare oltre la nostra zona di comfort

Se vogliamo diventare sempre più responsabili della nostra esistenza, uno dei modi migliori che abbiamo è quello di acquisire una maggiore consapevolezza delle nostre capacità. Come dicevamo qui, uno dei modi più efficaci per costruire una sana fiducia in noi stessi è cimentarsi in cose e progetti che rimangano un poco al di fuori della nostra zona di comfort, in modo tale da attingere ha molte risorse che già abbiamo e sfruttando queste per costruirne di nuove; è proprio questo equilibrato alternarsi tra competenze già possedute e ancora da acquisire che costruisce, giorno per giorno, una maggiore fiducia in noi stessi, ed è proprio questa rinnovata fiducia a darci una maggiore sicurezza nelle nostre capacità e questo, a sua volta, ci farà sentire più in controllo della nostra esistenza.

Saper dire di no

Spesso, nella vita di tutti i giorni, siamo chiamati a fare delle scelte, scelte che, purtroppo, non sempre ci piacciono e che, altrettanto sfortunatamente, spesso non possiamo evitare. Vengono però dei momenti in cui noi possiamo decidere di non prendere parte ad attività che non ci piacciono e a frequentare persone con cui non abbiamo nulla in comune. Nel momento in cui diciamo a noi stessi, prima di tutto, ma poi anche agli altri, ”no” vuol dire che operiamo una scelta e, anche solo questo semplice atto di fare una scelta, ci farà sentire di avere un maggiore controllo della nostra vita.

Il giusto egoismo

ripartire da zero

Oltretutto, non dimentichiamoci che sapere dire no, in un certo senso, vuole anche dire saper dire “sì” ai nostri desideri, alla nostra personalità, e alle nostre tendenze. Nel momento in cui diciamo “sì” a noi stessi e “no” a qualcos’altro, ecco, in quel momento noi stiamo prendendo il controllo della nostra vita; occhio, che questo è quello che Anthony de Mello nel suo libro “Messaggio per un’aquila che si crede un pollo” definisce come  “come il giusto egoismo” (a dire il vero, non sono convinto che lo chiamasse così ma il concetto, comunque, rimane quello): quando noi diciamo di no a qualcuno, non lo facciamo per essere egoisti, ma lo facciamo, in realtà, per rivendicare un giusto senso di responsabilità del proprio benessere.

Nel momento in cui io dico no e qualcuno, sfortunatamente, si offende, dobbiamo ricordarci che non è compito nostro far star bene le altre persone, ma, in realtà, è più compito loro; ciascuno di noi è responsabile del proprio benessere (un po’, come quando sugli aeroplani, prima del volo, le hostess, durante le esercitazioni per la sicurezza prima del volo, ricordano sempre che è meglio prima mettere la maschera d’ossigeno a se stessi per poi soccorrere in maniera più efficace chi ha bisogno).

Se ciascuno di noi è responsabile del proprio benessere, allora smetteremo anche di sobbarcare gli altri di responsabilità che, in realtà, sono solo nostre.

Sapere scegliere con chi stare e ricominciare da se stessi

Sapere dire di no, come dicevamo prima è molto importante, ma non dobbiamo sapere dire “no” solo a cose, ma dobbiamo essere anche capaci a dire “no” a delle persone. Purtroppo, infatti, non tutte le persone che ci circondano sono persone positive che tirano fuori il meglio di noi, anzi; spesso, purtroppo, molte delle persone intorno a noi sono, per ben che ci vada, tanto incasinate quanto noi. Il problema è che queste persone sembrano trarre godimento nel lanciarci addosso la loro merda; dobbiamo quindi fare una scelta cosciente per diminuire, per quanto possibile, la presenza di queste persone negative nella nostra vita.

Avere fiducia nei piccoli cambiamenti

A volte, se pensiamo al volere riprendere in mano la nostra vita questo, giustamente, ci può sembrare come una cosa troppo più grande di noi. In realtà, riprendere in mano la propria esistenza, non è una cosa che si fa dall’oggi al domani cambiando solamente un grosso blocco di cose che non vanno ma, più che altro, è un processo che, coscientemente, mettiamo in moto e che passa attraverso tutta una serie di checkpoint.

Questi checkpoint altro non sono che dei piccoli cambiamenti che noi possiamo apportare tutti i giorni nella nostra vita, piccoli cambiamenti che, giorno dopo giorno diventano delle abitudini e, diventando delle abitudini, questi nuovi atteggiamenti diventano parte integrante della nostra vita.

E’ proprio in questa acquisizione di queste nuove abitudini che noi ritroviamo la possibilità di riprendere il controllo della nostra vita.

Per riprendere in mano la propria vita serve tempo

come dicevamo sopra, i cambiamenti, soprattutto se riguardano molti ambiti della nostra esistenza, richiedono del tempo per diventare radicati e parte integrante di noi. Va da sé, quindi, che richiedendo tempo, non possiamo aspettarci un cambiamento significativo della nostra vita dall’oggi al domani, ma dobbiamo darci la possibilità di costruire questi cambiamenti giorno dopo giorno ricordandoci che, magari tra 5 anni, ci guarderemo indietro e, solo allora, capiremo quanta strada avremo effettivamente fatto e quanti cambiamenti abbiamo apportato.

Forse il riprendere in mano la propria vita non è una cosa di cui ci si rende conto giorno per giorno, ma è una cosa di cui prendiamo coscienza solamente a posteriori, proprio nello stesso modo in cui noi ci rendiamo conto di aver perso il controllo della nostra vita, quando cioè, un bel giorno, ci guardiamo allo specchio e ci chiediamo “ma come ci sono arrivato qui?”

Essere chiari sui nostri desideri

ripartire da se stessi

Se noi ci sentiamo di voler esercitare maggiore controllo sulla nostra esistenza, dobbiamo essere anche assolutamente chiari con noi stessi su che cosa vogliamo. In effetti, non basta dirsi “così non va”, ma dobbiamo anche dirci “ok, così non va e allora faccio così è così”. Quando noi ci rendiamo conto che la nostra esistenza non ci assomiglia più, per essere sicuri di non ritrovarci nella stessa situazione fra qualche tempo, dobbiamo essere assolutamente sicuri di che cosa vogliamo per evitare, appunto, di sprecare altro tempo, energie e risorse. In un certo senso, quindi, potrebbe anche voler dire avere chiaro qual è lo scopo della propria vita e quali sono i nostri valori.

Tagliare i rami secchi

A volte capita anche di non sentirsi in controllo della nostra esistenza perché ci sentiamo un po’ come se la nostra esistenza fosse composta da cose che non ci per riflettono più. Quando ci rendiamo conto che nella nostra vita ci sono troppe cose che non riflettono più chi siamo noi in realtà, allora, come dicevamo prima, dobbiamo avere il coraggio di saper dire di no e tagliare i rami secchi.

Questi rami secchi possono essere persone, cose, situazioni che, un tempo riflettevano in maniera molto più vicina chi eravamo, però, come è nella natura delle cose, tutto cambia e, così, anche noi. Se ci rendiamo conto che la nostra vita è troppo piena di elementi che non ci appartengono più, dobbiamo trovare il coraggio di tagliare i ponti con il passato perché, molto probabilmente, questo sentimento di impotenza rispetto alla propria esistenza viene anche dal fatto che noi non ci riconosciamo più con tutte le cose che riempiono le nostre giornate. Allora, per rinnovarci, dobbiamo fare spazio al nuovo.

Cambiare lavoro e dedicarsi ai corsi di formazione

Come dicevamo all’inizio, capita che il sentimento di aver perso il controllo della nostra esistenza sia causato anche da un lavoro che non ci piace e che non ci soddisfa. Piuttosto che rimanere in una condizione di passività e sofferenza che si protrae per mesi e anni, possiamo seriamente decidere di cambiare lavoro. Naturalmente, cambiare lavoro non è una cosa semplice che si fa dall’oggi al domani, soprattutto se non sei più giovanissimo, ma non è neanche una cosa che si può fare senza i giusti strumenti.

In alcuni casi questi strumenti potrebbero essere dei corsi di formazione che ci diano nuove conoscenze e possibilità per incominciare un lavoro che sia più in linea con i nostri talenti e con la nostra personalità.

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