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Personalità

Ripartire da Zero. Ecco cosa possiamo fare se dobbiamo ricominciare tutto da Capo

Elio Febbraio 7, 2022


Background

Ripartire da zero è sicuramente una cosa difficile e impegnativa, ma, senza dubbio, fattibile. Questi sono alcuni dei passi che noi potremmo seguire:

  • Smettere di guardare sempre e solo al passato e ai nostri errori
  • Accettare che il passato è passato e non si può cambiare
  • Fermarci un secondo per cercare di ragionare a mente fresca per capire dove vogliamo andare
  • Ritrovare la nostra unicità
  • Non ascoltare (solo) il parere degli altri ma ascoltare (soprattutto) noi stessi
  • Rivolgerci a qualcuno che ci possa aiutare
  • Perdonarci
  • Crearci una mappa che ci dica dove vorremmo andare
  • Prepararci mentalmente al fallimento (senza, ovviamente, focalizzarci solo su questo)
  • Non ripetere gli errori che abbiamo fatto in passato
  • Rimboccarsi le maniche

Ma cosa c’entra il ripartire da zero con il lavoro?

Beh, c’entra eccome perché, banalmente, tutte le volte che dovremmo cambiare strada e imboccarne una completamente nuova che ci porti verso la direzione delle nostre aspirazioni professionali, ecco che, proprio in questo momento, dovremo ripartire da zero, spogliandoci delle nostre esperienze passate e dei nostri errori, per fare spazio ad un futuro che si deve ancora realizzare.

Nel momento in cui ci mettiamo in gioco azzerando più o meno tutto quello che è successo prima, stiamo ripartendo daccapo e, per quanto spaventoso possa essere, è proprio questo ripartire da zero che ci permette di rimetterci in gioco e, anzi, forse è proprio l’ansia o la paura collegata a farci dare il meglio di noi.

Ripartire da zero non è sempre così male come sembra

Quando la nostra vita professionale non ci soddisfa oppure si trova a un punto morto, abbiamo due possibilità: o modifichiamo quello che dobbiamo modificare e cambiamo direzione, oppure torniamo al punto di partenza.

Ricominciare da zero, spesso, è visto come un ostacolo insormontabile e, sostanzialmente, come uno sbattimento maggiore rispetto a rimanere dove siamo; ma ripartire da zero vuole soprattutto dire resettare la situazione e darci una nuova possibilità per reinventarci, per essere più soddisfatti e per essere più fedeli a noi stessi.

Ripartire da zero vuol dire darci una seconda possibilità, un modo per riprendere la strada corretta là dove avevamo sbagliato a prendere il bivio o dove la vita ci aveva messo una bella sbarra davanti che ci impediva di andare avanti.

Il fatto che ricominciare da capo sia sinonimo di darsi una nuova possibilità lo sanno perfino i bambini: magari li guardiamo giocare, che ne so al giro dell’oca, e capitano su una casella che non gli piace, e subito dicono “no no aspetta! Era solo una prova!”.

Questo perché senza ragionamenti logici sanno che rifare il tiro, e quindi ricominciare, vuole dire darsi la possibilità di un tiro migliore, e, quindi, una situazione migliore per loro.

Noi adulti, invece vediamo il dover ricominciare daccapo come un ostacolo, come un impedimento, e, tutto sommato, come un enorme sbattimento. Questo, spesso, è anche vero però, soprattutto nel mondo del lavoro, questa sta diventando la norma, dal momento che la vita professionale non è più a senso unico come una ventina di anni fa, ma è ormai frammentata in diverse strade, esperienze, prove, successi e fallimenti.

Inoltre, come se non bastasse, il fatto di ricominciare daccapo fa parte dei cicli naturali delle cose, basti pensare al ciclo delle stagioni, al ciclo giorno-notte e al ciclo nascita-morte-trasformazione.

Ma se ricominciare da capo è così bello allora perché è così difficile?

Ma se il ricominciare da zero è così bello e naturale, allora perché lo vediamo più che altro come un ostacolo? Beh, sostanzialmente, per due motivi:

  1. La nostra mente cerca di mantenere lo status quo perché è più facile garantire la sopravvivenza dell’individuo in questo modo
  2. Collegato al primo, non ci piace uscire dalla nostra zona di comfort, perché uscire da questo “cerchio magico” vuol dire, essenzialmente, entrare in un territorio sconosciuto, ricco di potenziali pericoli e delusioni e, questo, chiaramente non ci piace.

Però, il brutto di non considerare nemmeno la possibilità di cancellare tutto e ripartire da zero, è che ci neghiamo la possibilità di crescere, di evolvere, di diventare quello che, in realtà, potremmo (e dovremmo) essere.

Allora, dal momento che ricominciare daccapo potrebbe essere così importante per il nostro sviluppo personale e professionale, vediamo un po’ come farlo.

Per prima cosa dobbiamo renderci conto che “ripartire da zero” vuol dire prendere consapevolezza del nostro passato, del nostro presente, e del nostro futuro perché dobbiamo lasciarci alle spalle quello che è stato (passato), e concentrarci su quello che dobbiamo fare oggi (presente) per cercare di ottenere i risultati che vorremmo vedere domani (futuro).

Vediamo quindi come possiamo affrontare ciascuno di questi tre momenti, iniziando dal nostro passato.

Ripartire da zero vuol dire anche smettere di guardarsi indietro

La prima cosa da fare riguardo al passato, è smettere di guardare ossessivamente solo su quello che è stato concentrando lì tutta la nostra attenzione e la nostra forza e rigirare le nostre energie sul presente e sul futuro.

Se continuiamo a guardarci indietro e a pensare a tutti gli errori che abbiamo fatto che ci hanno portato allo stato attuale a dover ricominciare da capo, allora vuol dire che non ci concentriamo sul futuro e su quello che possiamo fare adesso.

Non voltare pagina una volta per tutte è come andare in autostrada con il freno a mano tirato.

Credo che, in un certo senso, sia il motivo per cui, in una macchina, lo specchio retrovisore (quindi quello che guarda dietro) è molto più piccolo del vetro che guarda davanti. Direi che questo è un ottimo un modo per considerare la proporzione di attenzione che noi dovremmo dare al nostro passato, al nostro presente e futuro.

Non possiamo cambiare il passato

La seconda cosa è rendersi conto che, per quanto ci piacerebbe, non possiamo cambiare il passato. Quello che è stato e stato, e non possiamo farci nulla. Come prima, focalizzare tutte le nostre energie sugli errori che abbiamo commesso in passato altro non è che uno spreco di energie che ci distoglie da quello che noi dovremmo fare oggi per avere una situazione più soddisfacente.

Nel momento in cui noi liberiamo le nostre risorse mentali dai soliti pensieri che incessantemente ci girano nella testa e che ci dicono che abbiamo commesso un sacco di errori, siamo dei falliti e non combineremo mai nulla, allora diamo la possibilità al nostro cervello di immaginare un futuro migliore e pianificare il presente in modo da raggiungerlo.

Come ricominciare da zero? Anzitutto smettiamo di lamentarci

La terza cosa, collegata alle prime due, è che continuare a parlare dei problemi non è la soluzione, ma è parte del problema stesso. Discutere e affrontare i problemi e le proprie frustrazioni va bene, è salutare e necessario, ma fino a un certo punto!

Poi arriva un momento in cui questo parlare diventa troppo, diventa tossico sia per noi che per quelli che ci stanno intorno che ci potrebbero aiutare, perché, come dicevamo prima, ci focalizziamo eccessivamente sui problemi e sul passato e non abbiamo abbastanza attenzione rispetto a quello che potremmo fare noi oggi per migliorare la situazione in cui ci troviamo.

Ma adesso passiamo alla parte più importante di tutte, il presente

Se vogliamo ripartire da zero fermiamoci un attimo

La prima cosa da fare quando ci sentiamo persi e non vediamo altra soluzione che ripartire da zero, non è crogiolarsi nella sofferenza o, all’estremo opposto, buttarsi subito nell’azione, ma prendersi il tempo per fermarsi, per fare una pausa da tutto per staccarsi da tutto e per darci la possibilità di guardare le cose con più obiettività e da un altro punto di vista. Certo, magari dovremo ripartire da zero, ma un conto è farlo sulla scia dell’emotività del momento, un conto e farlo seguendo un piano.

Per ricominciare da capo dobbiamo anche ascoltare la nostra sofferenza

La seconda cosa da considerare è che, nel momento in cui ci fermiamo, potrebbe venire fuori la sofferenza, e la frustrazione per la situazione passata che non è andata come ci aspettavamo noi e che ci costringe a dover rivedere le nostre priorità.

Combattere questi sentimenti, magari facendo finta che non esistono, può sembrare una soluzione lì per lì, ma corriamo il rischio di “spazzare la polvere sotto il tappeto”, polvere che, con il tempo, potrebbe diventare troppa e non stare più sotto il tappeto.

Quello che dobbiamo provare a fare, invece, è lasciarci invadere da queste emozioni, aspettando che facciano il loro corso, aspettando che si esauriscano, anche perché, come dicevamo prima, tutto è un ciclo, e quindi anche queste emozioni come hanno un inizio hanno anche una fine.

La cosa magica di questo atteggiamento “cedevole” sta nel fatto che ci daremo la possibilità di andare oltre il fallimento, andare oltre la situazione che ci causa sofferenza, che, appunto, come detto, libera risorse necessarie per creare un presente e un futuro migliore.

Il potere del perdono

In tutto questo, il perdono gioca un ruolo fondamentale (e che avevamo già considerato qui): un perdono che magari è per gli altri, ma che spesso, è un perdono di noi stessi.

Come ripartire da zero se passiamo anni a fustigarci per scelte sbagliate che abbiamo fatto e che ci hanno portato nella condizione attuale?

Chissà, certo, magari abbiamo fatto delle scelte sbagliate ma, sicuramente, nel momento in cui le abbiamo prese, abbiamo pensato che erano la cosa migliore per noi, quindi:

  1. Le abbiamo prese in buona fede
  2. Probabilmente, in quel momento, ci mancava la consapevolezza necessaria per prendere una decisione migliore (diversa).

Non ha senso continuare a rimuginare su errori che abbiamo commesso in passato e che, forse, non potevamo far altro che commettere, perché quella, al momento, era l’unica situazione in cui ci potevamo trovare.

In futuro, probabilmente, non commetteremo gli stessi errori, perché grazie a questo un momento, avremmo acquisito una maggiore consapevolezza di noi stessi, dei nostri mezzi, e delle nostre tendenze.

Una seconda possibilità

Non dobbiamo nemmeno dimenticare che, a volte, capita che la vita ci metta di fronte alla necessità di dover ripartire da capo perché da qualche parte, nella vita, ci siamo persi. In questi casi, il dover ricominciare da zero non è un male (anche se lì per lì lo viviamo come tale), ma è più che altro una possibilità che ci viene data per ritrovare la nostra unicità e il nostro vero scopo.

A volte capita di prendere strade che non fanno per noi, e questo ci causa sofferenza, ma forse è proprio questa stessa sofferenza a spingerci fino al punto di non ritorno in cui non abbiamo altra possibilità che ripartire dall’inizio.

Ricominciare da capo, in questo caso, è proprio una seconda possibilità per vivere una vita professionale e personale che sia più in linea con noi, con i nostri talenti, e con la nostra personalità.

Chi lascia la via vecchia…

Soprattutto in ambito lavorativo, vale il vecchio detto (sicuramente molto limitante) “chi lascia la via vecchia per quella nuova sa quello che lascia ma non sa quello che trova”.

Se noi decidiamo di licenziarci della nostra attuale professione che, magari, è pure sicura e ben pagata per fare un salto nel buio, molto probabilmente, la maggioranza delle persone intorno a noi non vedrà l’ora di dirci che quello che abbiamo fatto (o che vorremmo fare) è un errore e che ce ne pentiremo amaramente (in breve, ci attende un futuro di merda e abbiamo fatto una cagata).

Il “trucco”, in questi casi, è non dare troppo peso a quello che dicono gli altri ma, per una volta, fidarci del nostro istinto e del nostro sentire. Le altre persone hanno le loro opinioni, i loro filtri e le loro paure ed è ovvio che considerino la nostra scelta dal loro punto di vista.

Ma solo noi sappiamo come ci sentiamo, sappiamo quello che la nostra anima e i nostri talenti ci chiedono a gran voce, e magari, quello che appunto ci chiedono è di lasciare un lavoro che non ci soddisfa e non ci realizza per incominciare una strada, certo, magari meno sicura, che però potrebbe soddisfarci di più.

Superare le credenze limitanti per ricominciare dall’inizio, stavolta con il piede giusto

Dal momento che parlavamo della visione limitata che hanno gli altri della nostra vita, continuiamo a parlare di limiti. Le credenze limitanti come avevamo già discusso qui, altro non sono che un impedimento alla nostra immaginazione, alle nostre idee di come potrebbe essere il nostro futuro e ai nostri progetti e obiettivi.

Dirsi “eh, ma tanto non funzionerà” vuol dire costruirsi da soli un ostacolo magari insormontabile che ci blocca la via per arrivare alla nostra realizzazione. Inoltre, cedere a queste idee limitanti è anche darla vinta a chi dice che i nostri sogni sono impossibili e che dovremmo rimanere lì dove siamo, infelici, ma perlomeno una versione di noi stessi che loro conoscono.

Se vogliamo ripartire da zero parliamone con qualcuno più avanti di noi

Un’altra cosa importante da considerare è che ripartire da zero non è un gioco da ragazzi, e, soprattutto se siamo molto emotivamente coinvolti, può essere un passo molto difficile da fare nella maniera più corretta e costruttiva possibile.

Se non ci sentiamo abbastanza forti per fare questo passo da soli, non c’è nessun problema: possiamo tranquillamente farci aiutare da qualcuno di esterno che veda le cose con più oggettività e che ci permetta di vedere questo delicato momento di passaggio non solo come un momento di perdita per quello che ci siamo lasciati alle spalle, ma anche e soprattutto come un momento di rinascita e che ci dia la possibilità di lavorare su noi stessi per farci trovare le risorse che già abbiamo dentro di noi (e che non sappiamo di avere) per ricominciare un nuovo pezzo di strada con nuove energie e con una nuova consapevolezza di ciò che siamo.

Inoltre, se siamo troppo emotivamente coinvolti, e vogliamo fare tutto da soli, rischiamo di perderci per strada e, di nuovo sprecare tempo, risorse ed energie. Parlando invece con qualcuno di esterno (che sappia quello che fa) ci permette di avere al nostro fianco una specie di navigatore che ci dice quando ci stiamo allontanando dalla nostra destinazione e che ci mantiene sulla “retta via”.

Qualunque viaggio inizia con il primo passo

E poi, come sempre, fare, fare e ancora fare. Possiamo fare tutti i ragionamenti filosofici che vogliamo, ma fintanto che non ci rimbocchiamo le maniche e iniziamo materialmente a fare qualcosa rimarremo per sempre lì dove siamo. Qualunque sia il motivo che ci spinge a ripartire da zero, sicuramente, ricominciare da capo per iniziare a camminare verso i nostri obiettivi (posto che li conosciamo naturalmente), visto così, sembra un lavoro immenso.

In questi casi, dobbiamo ricordarci il famoso detto “qualunque viaggio inizia con il primo passo”.

Quello che dobbiamo fare noi e il primo passo, poi il secondo, poi il terzo e così via. E poi, passo dopo passo, avremo percorso un sacco di strada.

E infine vediamo che cosa possiamo fare noi domani, nel futuro.

Fare un piano

Magari siamo animati dalle migliori intenzioni e da buona volontà e ci rimbocchiamo le maniche e incominciamo a fare di tutto per riprende in mano la nostra vita.

Benissimo! Ma fare che cosa? In questi casi è importantissimo fare le cose giuste fare le cose che ci portano nella direzione dei nostri obiettivi o perlomeno nella direzione che noi sentiamo più giusta per noi.

È necessario, quindi, fare un piano e rispondere alle domande “che cosa vorrei oggi che devo ripartire da capo?”, “Devo ricominciare tutto, ma dove devo andare?”.

Come si dice “dove dobbiamo andare per dove dobbiamo andare?”.

La strada che noi dobbiamo seguire è quella che noi tracciamo con il nostro piano, con il nostro progetto, che, sicuramente, con il tempo cambierà e si adatterà, ma la cosa importante è avere un piano di partenza che ci indichi dove andare per non andare alla cieca e, di nuovo, sprecare energie e risorse.

Prepararsi al fallimento

Ma, comunque non dobbiamo dimenticarci che qualunque piano, anche quello meglio preparato, dovrà fare i conti con la vita vera il che vuole anche dire che il nostro piano potrebbe anche fallire e quindi, magari, dovremmo di nuovo ripartire da capo.

In effetti, forse, è meglio dire che non è importante solo il piano che stabiliamo, ma anche che la strada che seguiremo per raggiungere la nostra meta dovrà essere in linea con noi.

Come si dice, “non è la destinazione ma la strada”.

Magari, falliremo nella nostra destinazione, ma fintanto che la strada che percorriamo fa per noi, allora il fallimento non avrà così tanta importanza e sarà solo un ostacolo.

E’ una questione di tempo

E, collegato con il punto precedente, dobbiamo anche ricordarci che su qualunque strada noi decideremo di incominciare a camminare, sarà necessario del tempo per vedere dei risultati. Certo, magari nel corso del tempo abbiamo dovuto ripartire da zero mille volte, ma chissà se era sempre necessario ricominciare da capo.

Magari, qualche volta, era semplicemente questione di saper aspettare. Certo che poi, la differenza tra saper aspettare e saper quando mollare è difficile.

Sbagliare è umano

C’è il famoso detto che dice “sbagliare è umano ma perseverare è diabolico”.

Abbiamo fatto degli errori che ci hanno costretto a rivedere le nostre posizioni e ritornare al punto di partenza. Ok, ma se in futuro commetteremo di nuovo gli stessi errori che abbiamo commesso in passato, è piuttosto sicuro che tra qualche tempo ci ritroveremo nella stessa identica situazione in cui ci troviamo adesso.

C’era qualcuno che diceva “è da stupidi continuare a fare le stesse cose e aspettarsi risultati diversi”.

Il prossimo passo

Se proprio dobbiamo ripartire da zero, allora, tanto vale, fare un piano che, per quanto possibile, ci metta al riparo da possibili delusioni future e che, soprattutto, per questa volta, soddisfi ciò che siamo veramente.

Cerchiamo allora di fare pace con il nostro passato e provare a immaginarci il futuro che vorremmo, ora che ne abbiamo la possibilità. Essendo il più onesti con noi stessi, cerchiamo di analizzare in maniera il più oggettiva possibile che cosa è andato storto, quali errori abbiamo commesso e quali sono le nostre responsabilità che ci hanno portato al punto di dover ripartire da zero.

Una volta stabiliti questi paletti, tenendo ben presente quello che vorremmo per noi in futuro, stabiliamo un piano e una meta a cui noi vorremmo arrivare.

Ricordiamoci che ripartire da zero non è una punizione, ma una seconda possibilità che ci diamo per ripartire da noi stessi, là dove ci eravamo lasciati.

Un abbraccio.

FAQ

Come si fa a ripartire da zero?

Per ripartire da zero “basta” un cambio di mentalità, un cambio che ci permetta di lasciarci alle spalle i nostri errori e ci dia il coraggio necessario per buttarci dietro tutto ciò che è stato e ci dia la fiducia per guardare avanti. Ripartire da capo non è poi così difficile: la cosa più complicata da fare è lasciare indietro le proprie convinzioni limitanti. Una volta fatto quello, il più è fatto.

Come fare per rialzarsi?

La cosa più importante che possiamo fare quando siamo costretti a rialzarci è rimboccarci le maniche e iniziare (o continuare) a lavorare sodo per raggiungere i nostri obiettivi, con la consapevolezza e l’ottimismo che, con il tempo e con il lavoro, riusciremo nei nostri intenti.

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